Tra Università e sport: intervista a Giada Demartis
Nelle scorse settimane avevamo pubblicato il primo appuntamento della nostra rubrica, nella quale intervistiamo gli atleti iscritti all’Università degli Studi di Sassari e che svolgono le attività federali con il CUS Sassari.
Oggi è la volta di Giada Demartis, neolaureata in Lettere e ora iscritta al corso magistrale di Scienze filosofiche, atleta del CUS Sassari nella sezione atletica.
Così come per Luca Chessa, anche per Giada Demartis il CUS Sassari rappresenta un vero e proprio punto di riferimento sotto diversi punti di vista:
“Ho iniziato ad allenarmi con il CUS Sassari quasi 6 anni fa e nel tempo è diventato un punto di riferimento sempre più importante della mia vita. I miei allenatori, Giorgio Fenu ed Elisabetta Pinna, sono persone meravigliose, in grado di instaurare con noi atleti un rapporto che va oltre quello tra tecnico e atleta e per me rappresentano un supporto costante in tanti aspetti della mia vita. Nei miei compagni di allenamento ho trovato degli ottimi amici. L’atletica è uno sport individuale, ma la fatica degli allenamenti avvicina molto le persone. Sono ragazzi fantastici e ad ogni gara non manca mai il tifo reciproco: ci dividiamo infatti per tutta la pista nelle gare più lunghe, in modo da riuscire a sostenere il più possibile chi sta correndo. “.
L’esperienza universitaria
“Ho frequentato il corso triennale di Lettere, curriculum filosofico. Mi sono laureata poche settimane fa, a dicembre, ma già ad ottobre mi sono pre-iscritta alla magistrale in Scienze filosofiche, sempre qua a Sassari, frequentando le lezioni mentre preparavo la tesi. Ora sono ufficialmente immatricolata“.
L’Università, nell’ultimo anno e mezzo è stata caratterizzata dalla Didattica a distanza, ma per molti studenti questa novità ha rappresentato non pochi problemi:
“Il periodo della DAD è stato per me estremamente pesante. Ho sempre amato seguire le lezioni, ma online non riuscivo più a mantenere la concentrazione adatta. Con il lockdown ho perso molta determinazione e questo si è riflettuto anche nello sport. Studiavo con molta più fatica e con molta più ansia e a causa di questo disagio non riuscivo ad allenarmi al meglio. Molte persone riescono a trovare i lati positivi della DAD, ma onestamente io non ci riesco. Si è deteriorato anche molto il rapporto con i professori. A seguire le lezioni siamo sempre stati pochissimi, raramente più di una decina in aula, i docenti ci conoscevano anche personalmente. A distanza, spesso con le videocamere spente per evitare di rallentare il sistema, molto di questo si è perso“.

Negli ultimi due anni, oltre che con la DAD, gli sportivi sono stati molto limitati anche a causa dello stop delle attività e questo, alla ripresa, anche in virtù di molti cambiamenti, ha certamente avuto importanti ripercussioni:
“Come stavo accennando nella risposta precedente, non è stato semplice e in una certa misura ho fallito nel conciliare le cose. Nella mia esperienza universitaria pre-pandemica ci riuscivo, con impegno e con successo. Mi allenavo dal lunedì al sabato tutti i pomeriggi, studiando e dando esami con ottimo profitto. Nell’ultimo anno e mezzo sono stata scostante con gli allenamenti. Spesso capitava che non fossi mentalmente in grado di affrontare quello sforzo che avrebbero comportato, complice alcuni esami molto densi e pesanti, che spesso mi sono sembrati insuperabili. Non ho mai voluto rassegnarmi a lasciare l’atletica, ho sempre desiderato riprendere a correre. La fatica mentale è stata tanta, ma mi mancava quella fisica degli allenamenti.
L’esperienza come allenatrice
Un ruolo di capitale importanza in un momento difficile come quello vissuto nel 2021, l’ha avuto l’attività di allenatrice ed educatrice del settore giovanile del CUS Sassari:
“In questo periodo mi ha aiutato molto a mantenere sempre un legame con l’atletica, il fatto che da tre anni alleno il settore giovanile del CUS Sassari, occupandomi della categoria Esordienti. I bambini per diverso tempo sono stati la motivazione che mi spingeva ad andare sempre e comunque allo stadio. In quelle circostanze ne approfittavo per correre un po’, anche quando non avevo la testa per allenarmi seriamente”.
Il riscatto sportivo
Il 2021 ha regalato a Giada Demartis una laurea, ma la voglia di riscatto dal punto di vista sportivo è tanta:
“Il mio giudizio sul 2021 dal punto di vista sportivo è indubbiamente negativo. Dal punto di vista accademico ovviamente niente da dire, ma per il 2022 il mio obiettivo è allenarmi tanto. Poi se sarò in grado di migliorarmi a livello agonistico si vedrà“.

Attività per il sociale
Il CUS Sassari nell’ultimo periodo ha organizzato eventi per il sociale e la voglia di partecipare a questi eventi, per gli atleti del CUS è sempre tanta:
“Fino a questo momento non ho partecipato agli eventi organizzati con i ragazzi diversamente abili perché si sono tenuti in periodi critici per le scadenze di consegna della tesi di laurea ma ai prossimi parteciperei con grande piacere“.