Nicola Giordanelli: “Riavvolgiamo il nastro e ripartiamo. Fatti tanti lavori per la ripartenza”
Dopo un anno e mezzo difficilissimo, finalmente c’è aria di ripartenza. Da dove ripartirà il CUS Sassari?
Bisogna riavvolgere il nastro e tornare indietro a quell’anno e mezzo che non abbiamo vissuto a livello personale, a livello di socialità, di rapporto con gli altri e in tutte le attività sportive. La prerogativa di tutti quanti i CUS italiani dev’essere quella di promuovere l’attività sportivo universitaria, oltre che quella federale delle nostre sezioni.
Le uniche due che si sono fermate solo per pochi mesi sono il tennis e l’atletica leggera: queste due attività infatti sono riprese nella primavera 2020 e sono andate avanti in maniera continuativa anche quando a ottobre-novembre dello scorso anno, si era bloccato tutto per la seconda volta.
Mantenendo le linee che la FIDAL e la FIT hanno dato abbiamo portato avanti le attività individuali. La botta dello scorso anno è stata tremenda: avremmo dovuto partecipare infatti al campionato di Serie C di basket, dopo diversi anni. Nella stagione 2019/2020 eravamo davanti a tutti nel campionato di Serie D, anche se va detto che, a causa della pandemia la stagione non si è mai conclusa. Quando in primavera è ripartito il campionato di Serie C, i ragazzi non se la sono sentita di giocare le partite, visto che c’era il rischio di contrarre il virus e trasmetterlo alle famiglie.
Negli ultimi due anni sono saltate tutte le attività nazionali: la speranza è che, a Cassino nel 2022, si possano svolgere tutte le attività programmate, perché significherebbe che c’è stato ufficialmente un ritorno alla normalità. Sarebbe bello rivedere 2500 persone tra atleti e dirigenti che si confrontano tra loro.
Per quanto riguarda l’attività universitaria locale siamo ripartiti con il torneo di padel, che è stato un grande successo con 20 squadre iscritte e il torneo di calcio tutto in una notte.
In queste settimane le attività federali sono ripartite seguendo sempre le regole che ci vengono fornite dal Ministero della Sanità e dalle rispettive federazioni.
I ragazzi sopra i 12 anni iscritti al CUS Sassari hanno tutti il Green Pass (gli altri non hanno potuto fare il vaccino ndr) e cerchiamo di mantenere la sicurezza per riprendere le attività in essere. La speranza ora è quella di organizzare a ottobre-novembre il consueto evento Erasmus, oltre che tutte le attività programmate per la stagione 2021/2022, in modo da arrivare in maniera serena e tranquilla alla seconda metà di maggio alle selezioni per i Campionati Universitari.
Quali sono gli obiettivi del CUS Sassari a livello federale?
L’obiettivo principale del CUS Sassari è sempre stato quello di creare una cultura dello sport ai nostri tesserati: tutti devono capire che lo sport è un’attività che non serve solo per mettere su un bel fisico, ma anche a socializzare con nuovi compagni e avere uno stile di vita migliore: si deve provare a cercare di limitare tutte le distrazioni a cui può andare incontro un giovane. Lo sport, non solo fa bene alla salute, ma garantisce al ragazzo di vivere delle emozioni che si porterà dietro per tutta la vita.
Nel calcio siamo ripartiti dalla Scuola Calcio e arriviamo fino alla prima squadra, che giocherà in Prima Categoria; nel basket la prossima settimana ripartirà il minibasket, poi ci saranno i vari campionati U15, U17, U19, oltre che finalmente quello di Serie C. Per quanto concerne la pallamano, invece, continueremo il rapporto di collaborazione con la Raimond, con le formazioni giovanili U15 e 17. Nell’atletica leggera si sta continuando quanto fatto negli ultimi anni con buoni risultati: siamo arrivati terzi nel campionato a squadre maschile e il prossimo puntiamo a migliorarci ancora. Ciò che è successo alle Olimpiadi con le diverse medaglie ottenute dagli Azzurri deve servire da volano per capire che ciò che può dare l’atletica. Lo stesso discorso vale anche per il tennis grazie agli ottimi risultati ottenuti da Berrettini e Sinner.
Tutti vogliono migliorarsi, perché fa parte dello spirito della competizione: questo però non deve farci perdere di mira il gusto dello stare insieme, in un ambiente sano che serve per farci crescere. Non tutti diventano campioni, ma tutti possono sognare e raggiungere ottimi risultati. In età adolescenziale e preadolescenziale, lo studio e lo sport devono essere caratterizzanti: è quello a cui miriamo, dato che facciamo parte di una struttura universitaria, dove lo studio è alla base del tutto.
Nel corso di quest’anno e mezzo sono stati fatti molti lavori nella struttura del CUS Sassari a San Giovanni. Ce li può illustrare?
La pandemia ci ha permesso di intervenire sulle nostre strutture che si sono deteriorate: nel 2020 abbiamo fatto dei lavori nel campo di terra battuta facendo investimenti importanti risolvendo i problemi di allagamento e finalmente il settore giovanile può usarlo senza problemi.
Sia io che gli istruttori siamo ben contenti dell’intervento fatto.
Sul campo in erba da marzo abbiamo fatto degli interventi importanti e ora abbiamo un campo che dobbiamo cercare di salvaguardare: siamo ben felici di averlo e continueremo a trattarlo come il nostro fiore all’occhiello.
Nelle prossime settimane lavoreremo sui due campi da tennis più deteriorati e stiamo aspettando solo che i prodotti siano pronti visti i problemi nei trasporti.
Quest’estate è stato fatto un intervento nel tetto del nostro Palazzetto per risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua che avevano reso impraticabile il nostro parquet: ora dovremmo eliminare quello vecchio e inserirne uno nuovo.
Questo ci comporterà delle grandi problematiche perché a Sassari ci sono pochi impianti perché le scuole cittadine non daranno i loro a esterni a causa del COVID. Urge trovare soluzioni adeguate quanto prima.