Il Cus Sassari chiede ai suoi ragazzi: cosa avete imparato da questa quarantena?

In attesa che ripartano gli allenamenti individuali e in seguito di gruppo, il Cus Sassari racconta attraverso i suoi giovani atleti la lezione di vita appresa durante questo periodo.

La quarantena, per come l’abbiamo vissuta fino ad ora, sembra volgere al termine o meglio, a subire, finalmente e lentamente, un’evoluzione nelle prossime settimane.

In attesa di scoprire meglio quale sarà il destino delle attività sportive, abbiamo chiesto ai nostri giovani (e giovanissimi) atleti di tutte le sezioni (Basket, Calcio, Tennis, Pallamano e Atletica) di condividere con noi il loro pensiero su quale fosse la scoperta fatta durante la quarantena o la lezione imparata.

Il leit motiv che lega i messaggi di tutti i ragazzi è la riscoperta del valore che hanno azioni quotidiane, prima giudicate ‘scontate’, che oggi assumono tutt’altra veste: dal fare la spesa (“…che magari non arriva tutti i giorni quando la ordini…”), all’andare a scuola, che “manca” a quasi tutti.

C’è chi ha scritto che durante la quarantena ha iniziato ad apprezzare addirittura le passeggiate in giardino “(…) che prima mi sembravano noiosissime e che ora mi fanno sentire bene” oppure chi ha imparato a cucinare pizza, dolci e pane, o chi ha iniziato a studiare uno strumento musicale.

In molti sentono di aver “aperto gli occhi” su tante cose: come ad esempio imparare a riconoscere chi davvero è importante nella propria vita e a voler dedicare il proprio tempo e il proprio spazio solo alle persone che contano di più. Mancano gli amici e i compagni di scuola, mancano gli allenamenti. La cosa che emerge maggiormente, e di cui tutti sentono la mancanza, è l’impossibilità di praticare il proprio sport preferito. Un amore, quello che lega i ragazzi allo sport, che, come dice uno di loro “sembra aumentare ogni giorno di più”.

Appassiona leggere i pensieri dei giovani atleti del Cus Sassari, costretti a casa a misurarsi con qualcosa di enorme, e osservare la loro forza, il loro spirito di autoaffermazione, la determinazione nel non mollare mai.  E colpisce osservare come, con i loro racconti su cosa hanno imparato da questa quarantena, siano così consapevoli e in grado di guardare la realtà per quello che è.

Forse, dopo tutto, siamo noi a dover imparare da loro la lezione più importante: il senso di responsabilità e la cauta positività che fa di questi giovani le persone più attente e coscienti di questo momento storico, rendendoli davvero grandi.

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